Cos’è una comunità energetica e quali sono i suoi benefici?

Una Comunità energetica consiste in un’associazione tra:

  • cittadini;
  • attività commerciali;
  • pubbliche amministrazioni locali;
  • piccole/medie imprese;

Questi soggetti possono decidere di unire le proprie forze con l’obbiettivo di produrre, scambiare e consumare energia da fonti rinnovabili su scala locale.
La CER offre diversi vantaggi nell’ottica di una transizione energetica sostenibile e duratura.
   -> Sia sul piano ambientale (meno emissioni)
   -> Sia sul piano economico (agevolazioni fiscali)

Incentivi

  • Tariffa sull’energia prodotta e condivisa
  • contributo a fondo perduto fino al 40% dei costi ammissibili

(Le modalità e le tempistiche di riconoscimento di questi incentivi sono disciplinate dalle regole operative del GSE, tramite il quale è possibile presentare la richiesta per il contributo).

I soggetti partecipanti ad una CER

In una Comunità Energetica ci sono tre principali tipi di partecipanti:

    • Prosumer: produce energia e condivide l’eccedenza con la rete.
    • Producer: produce energia tramite impianti fotovoltaici e la mette a disposizione della comunità.
    • Consumer: utilizza l’energia prodotta dagli altri partecipanti, senza possedere un proprio impianto.

I requisiti per partecipare ad una CER

La partecipazione non è discriminatoria, ma basta su criteri oggettivi e trasparenti. La partecipazione dei membri è aperta e volontaria!

I costituenti della comunità dovranno essere per forza consumatori situati nelle vicinanze della stessa cabina primaria (https://www.gse.it/servizi-per-te/autoconsumo/mappa-interattiva-delle-cabine-primarie)

Chi vuole accedere alla CER come producer dovrà essere dotato di un impianto fotovoltaico installato dopo il 24/01/2024.

Cosituire una CER passo per passo

Le Comunità Energetiche (CER) devono includere almeno due partecipanti, che possono essere consumatori o produttori di energia, e devono avere almeno due punti di connessione: uno per il consumo e uno per la produzione.

Lo statuto della CER deve includere questi punti fondamentali:

a. L’obiettivo principale della comunità è portare benefici ambientali, economici o sociali alla comunità stessa o alle aree in cui opera, e non fare profitti.

b. Il controllo della comunità può essere gestito solo da persone fisiche, piccole o medie imprese, associazioni private, enti locali o pubbliche amministrazioni situate nello stesso comune in cui si trovano gli impianti di produzione della comunità.

c. I partecipanti mantengono il diritto di scegliere il proprio fornitore di energia e possono uscire dalla comunità in qualsiasi momento, rispettando eventuali accordi sugli investimenti fatti.

d. È stato nominato un responsabile per gestire la distribuzione dell’energia condivisa.

e. Gli eventuali incentivi economici in eccesso saranno destinati ai consumatori non imprenditori o utilizzati per scopi sociali nei territori dove si trovano gli impianti.

Fonte: https://www.gse.it/servizi-per-te/autoconsumo/gruppi-di-autoconsumatori-e-comunita-di-energia-rinnovabile/comunit%C3%A0-energetiche-rinnovabili

 

L’autoconsumo arriva in assemblea condominiale!

Autoconsumo Diffuso: Cosa Significa e Quali Vantaggi Offre

L’autoconsumo diffuso si verifica quando almeno due auto-consumatori di energia rinnovabile collaborano all’interno dello stesso condominio o edificio.

Un auto-consumatore è una persona o entità che produce energia elettrica da fonti rinnovabili per il proprio utilizzo e che può anche immagazzinare o vendere l’energia in eccesso.

Installando un impianto fotovoltaico nelle aree comuni del condominio, l’autoconsumo collettivo permette di ridurre le bollette energetiche del condominio stesso e dei singoli partecipanti. I vantaggi sono doppi:

  • Risparmio per le aree comuni, come ascensori e pompe di calore.
  • Risparmio per i condòmini partecipanti, grazie agli incentivi offerti dal GSE.

A differenza delle comunità energetiche, la creazione di un gruppo di autoconsumo non richiede la costituzione di un nuovo soggetto giuridico, evitando così i costi per notai e commercialisti. Il condominio, infatti, è già un soggetto giuridico valido per formare un gruppo di autoconsumo, che rientra nei consuntivi gestiti dall’amministratore condominiale.

Un ulteriore vantaggio dell’autoconsumo collettivo è che il sistema rimane circoscritto al condominio e alle sue unità abitative. Basta installare un impianto fotovoltaico e registrare i condòmini partecipanti attraverso lo statuto definito in assemblea condominiale.

Questo tipo di soluzione non solo contribuisce al risparmio energetico, ma aumenta anche la consapevolezza sull’uso delle risorse, portando a una democratizzazione dell’energia. Lo sviluppo di gruppi di autoconsumo permette alle persone di prendere coscienza dei propri consumi energetici e di creare modelli virtuosi, facili da comprendere e replicare.

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